INSEGNAGLIELO CON UN CLICK

Quando parliamo di addestramento tramite rinforzo positivo intendiamo fornire al cavallo qualcosa per lui piacevole, generalmente del cibo, nel momento in cui compie il comportamento giusto.

Nonostante il rinforzo positivo sia molto usato negli studi scientifici sulle capacità di apprendimento dei cavalli, nel lavoro tradizionale è poco usato.

Come tutti i rinforzi è molto importante che il rinforzo positivo sia somministrato all’animale in un arco temporale molto breve. Più il rinforzo avviene vicino al comportamento, più è probabile che il cavallo li associ. Viceversa, più tempo passa tra il comportamento e l’arrivo del rinforzo, più è probabile che il cavallo non riesca ad associare i due eventi facendo invece altre associazioni sbagliate.

Se ci fermiamo a riflettere ci rendiamo conto che è difficile applicare da sella il rinforzo positivo: nel momento in cui il cavallo esegue il comportamento che vogliamo dovrebbe esserci il modo di dargli subito, ad esempio, un pezzo di carota senza fermarsi o scendere dalla sella. Si vede spesso il cavaliere che si sporge dalla sella per dare la carota o lo zuccherino al cavallo dopo che questi ha eseguito qualche esercizio.

In questo caso il cavallo sta creando un’associazione tra rinforzo e il comportamento di girare la testa, in pratica gli stiamo insegnando a flettere il collo verso la mano. Probabilmente non era quella la nostra intenzione.

Lavorare da terra con il clicker

Nel lavoro da terra, invece, abbiamo la possibilità di rinforzare velocemente il comportamento desiderato senza incorrere in problemi di tempistica o fraintendimenti con il cavallo. Tuttavia, a volte, a causa della distanza dal cavallo o di altre difficoltà, l’arrivo del rinforzo potrebbe non essere perfettamente sincronizzato. Per questo motivo, possiamo usare il clicker training come strumento di rinforzo positivo.

IIl clicker è un oggetto in grado di emettere un suono caratteristico che fa “click clack”. Il clicker training è basato sul principio del rinforzo positivo, sostituito tramite condizionamento classico dal suono del clicker. Per usarlo con il cavallo dobbiamo per prima cosa fargli associare il suono del clicker al rinforzo positivo facendo precedere il rinforzo in cibo dal click e ripetendo l’operazione per diverse volte. Dopo un certo numero di ripetizioni il clicker anticiperà al cavallo l’arrivo del rinforzo e ancor più arriverà a sostituirlo, divenendo un segnale efficace di comunicazione che significa: “Sì è questo ciò che voglio”. Così facendo il suono del clicker indica al cavallo che ciò che sta facendo in quel preciso momento è il comportamento giusto. Il clicker training è molto diffuso nell’addestramento dei cani ma per adesso ancora poco nell’addestramento dei cavalli. Quello che è importante evidenziare è che non è il suono del clicker in sé che invia il segnale al cavallo, ma il suo precedente accoppiamento con il rinforzo; per tale motivo il suono del clicker può essere sostituito con qualsiasi altro suono, o anche parola, che il cavallo associ al rinforzo.

Un sistema di addestramento

Tramite l’uso dei clicker possiamo insegnare al cavallo esercizi apparentemente molto complessi o addirittura impossibili da insegnare tramite rinforzo negativo (che consiste nel rimuovere la pressione nel momento in cui il cavallo ha risposto). Possiamo facilmente insegnare al cavallo a nitrire, a sbadigliare, a ridere, ecc. tutti esercizi che con l’uso esclusivo del rinforzo negativo non sarebbero possibili da raggiungere. Anche in questo caso non esiste un metodo preciso da applicare, bensì è fondamentale conoscere bene le regole di applicazione dei rinforzi all’interno della psicologia dell’apprendimento per adattarle a ogni cavallo in ogni situazione, verificandone costantemente il comportamento durante la procedura.

L’uso del cibo

Serve fare alcune riflessioni sul rinforzo positivo e più in generale sul significato della somministrazione di ‘leccornie’ ai cavalli. Ogni volta che diamo un pezzettino di carota esiste la possibilità che il cavallo la associ a un suo comportamento che ha appena eseguito, anche quando gli diamo la carota come gesto di affetto, senza un preciso significato. Ecco che potremmo trovarci con il nostro cavallo che, non appena ci vede sbucare dal fondo del corridoio, si mette a battere con lo zoccolo sulla porta del box, senza che siamo in grado di spiegarci il perché, quando invece la spiegazione è molto semplice: magari in una qualche occasione il cavallo ha casualmente battuto lo zoccolo sulla porta del box mentre gli stavamo porgendo una carota. Addirittura possiamo addestrare inconsapevolmente il cavallo ad avere atteggiamenti aggressivi verso di noi proprio tramite l’uso del rinforzo positivo: subito prima dell’arrivo del rinforzo il cavallo ha abbassato le orecchie e noi inconsapevolmente gli abbiamo dato la carota: abbiamo fatto capire al cavallo che quel tipo di atteggiamento è premiato dall’arrivo del cibo.

Ci possono essere anche altri problemi. Nel momento in cui diamo il cibo è sempre la nostra mano a porgerlo al cavallo. Ecco che la nostra mano potrebbe diventare rinforzo secondario che predice l’arrivo del cibo ed ecco che il nostro amico svilupperà una certa propensione a cercare la nostra mano ogni qualvolta si presenti l’occasione, magari generalizzando il comportamento e cercando la mano di chiunque gli si avvicini. Siccome poi la nostra mano non porta sempre il cibo, ecco che la propensione del cavallo a cercare la mano sarà sempre più forte perché inconsapevolmente abbiamo usato un programma di rinforzo che si chiama “intermittente a rapporto variabile”: è un programma molto forte perché introduce un certo grado di imprevedibilità nella comparsa del rinforzo. Per dare un’idea, questo programma di rinforzo è coinvolto nella dipendenza patologica al gioco delle slot-machine, dov’è sufficiente che il comportamento di tirare la leva sia premiato raramente e casualmente per indurre le persone a ripetere questo movimento in continuazione fino a farlo diventare un comportamento compulsivo. Così poi potremmo rischiare di portare il cavallo ad avere comportamenti sempre più invadenti e irrispettosi fino ad arrivare a veri e propri morsi.

Certi concetti e dinamiche di addestramento sono molto importanti per chiunque gestisca un cavallo e non solo per chi fa vero e proprio addestramento. Accade di solito che chi somministra il cibo non faccia caso a cosa fa il cavallo in quel momento. In questi casi il condizionamento operante e la tempistica del rinforzo ci insegnano che se versiamo il cibo nella mangiatoia nel momento in cui sta avendo uno dei comportamenti distruttivi, quel comportamento è rinforzato e aumenterà la possibilità di manifestazioni future. Per esempio, se quando versiamo il mangime il cavallo sta calciando, rinforziamo quel comportamento che potrebbe fissarsi e ripresentarsi ad ogni foraggiamento. Evitare questi comportamenti è molto semplice. Sarebbe sufficiente prestare attenzione e somministrare la mestola del mangime quando il cavallo non manifesta comportamenti indesiderati.

Speriamo con queste indicazioni di aver fatto capire il rischio di un uso sbagliato del rinforzo positivo, come del resto anche con un uso sbagliato del rinforzo negativo avremo grandissime difficoltà. Considerando che circa l’80% dell’addestramento tradizionale è basato sul rinforzo negativo forse bisogna iniziare a utilizzare anche il rinforzo positivo che, peraltro, stimola molto di più i nostri cavalli e li rende molto più attivi e volenterosi nel lavorare insieme a noi.

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